La Bibbia fraintesa – L’Esodo: tutta un’altra storia (audio)

Il popolo ebraico fu realmente schiavo degli Egizi circa tremila anni fa? Il grande profeta Moshè ebbe davvero l’ardire di presentarsi al cospetto del re d’Egitto per esigere la liberazione di un’intera stirpe di schiavi? E ancora, perché agli Ebrei fu comandato di offrire un sacrificio nelle loro case durante la notte della decima piaga?

Il nostro podcast “La Bibbia fraintesa” ritorna oggi con un nuovo episodio dedicato alla festa di Pesach, in cui ci proponiamo di fare luce su alcuni dei luoghi comuni associati alla storia biblica dell’Esodo.

3 commenti

  1. Al solito, molto interessante. Grazie. Però ho un dubbio. Qual è la differenza interpretativa fra popolo sottomesso e popolo in schiavitù?

    Forse con “sottomissione” la Torah vuole distanziarsi dal concetto di schiavitù, che considerava gli uomini meno degli animali?

    O forse il significato è nella sottomissione stessa, dal faraone al D-o unico?

    Schiavitù, però, ha in sé il concetto di libertà radicale, che è quella per la quale tutt’oggi costringe il popolo israeliano alla lotta, purtroppo cruenta.

    Sottomissione non implica un rovesciamento, ma uno slittamento.

    Parlo, purtroppo, da ignorante. Sono troppe le mie lacune e mi scuso.  

  2. Lo schiavo è tale secondo la legge, in quelle società in cui la schiavitù era legale. Gli Israeliti in Egitto, da quanto sembra, non erano legalmente schiavi. In teoria rimasero sempre uomini liberi. Il Faraone promosse un abuso nei loro confronti, rendendoli schiavi di fatto, ma non legalmente. Ciò sottolinea la natura ingiusta della loro sottomissione in Egitto.

Scrivi una risposta a Sguardo a Sion Cancella risposta