Fra i misteri della Bibbia più discussi dagli appassionati di teorie alternative sulla storia umana, troviamo la figura dei Nefilìm, i cosiddetti “giganti” di cui parlano alcuni racconti biblici.
Fra i misteri della Bibbia più discussi dagli appassionati di teorie alternative sulla storia umana, troviamo la figura dei Nefilìm, i cosiddetti “giganti” di cui parlano alcuni racconti biblici.
È sufficiente una rilettura del testo biblico per rendersi conto che Abramo non viene mai presentato nel suo ruolo di grande profeta che porta al mondo la fede in un unico Dio. Che cosa fece allora questo personaggio così illustre?
Riportiamo per i nostri lettori un brano del libro Kedusha Vi’teva di Rabbi Oury Cherki, in cui si affronta il tema della natura umana e dello yetzer harà’ (l’istinto del male o “cattiva inclinazione”).
Il rito del sacrificio pasquale, istituito nel Libro dell’Esodo, sembra nascondere un significato sorprendente legato a una colpa originaria, un misfatto di cui gli antenati del popolo ebraico si erano macchiati prima di stabilirsi in Egitto.
L’idea che una persona morta torni a vivere in un altro corpo è una credenza che appartiene all’Ebraismo, oppure si tratta di una dottrina presa in prestito da altre culture?
In questo episodio del nostro Commento al Libro dell’Esodo concluderemo la vicenda dell’uscita dall’Egitto parlando della Shirat HaYam, il “cantico del mare”, che celebra il trionfo di Dio sull’esercito del Faraone.