L’espressione “nel luogo che Dio sceglierà” è ripetuta in questa parashah per ben diciotto volte. Attraverso tale enfasi, Moshè intende stabilire un centro di gravità rituale per la nuova nazione nella sua terra.

L’espressione “nel luogo che Dio sceglierà” è ripetuta in questa parashah per ben diciotto volte. Attraverso tale enfasi, Moshè intende stabilire un centro di gravità rituale per la nuova nazione nella sua terra.
Cosa c’è di più innaturale, terribile e mostruoso di un genitore che uccide il proprio figlio? Un tale crimine appare inconcepibile ed estraneo a qualsiasi etica, forse ancor più quando viene compiuto per motivi religiosi o ideologici.
“Scintille di Torah” è la raccolta di brevi commenti alla parashàh che pubblichiamo ogni settimana sulla nostra pagina Facebook.
“Scintille di Torah” è la raccolta di brevi commenti alla parashàh (porzione settimanale di Torah/Pentateuco secondo il ciclo di lettura annuale ebraico) che pubblichiamo ogni settimana sulla
All’interno della Torah troviamo due brani differenti che riportano un elenco di maledizioni che Dio minaccia di scagliare contro Israele nel caso in cui il popolo rifiuti ostinatamente di osservare i Comandamenti. Il primo si trova al capitolo 26 del Levitico, mentre il secondo, molto più esteso e dettagliato, compare al capitolo 28 del Deuteronomio.
“La Torah di HaShem è perfetta, ristora l’anima”, dichiara il re David (Salmi 19:7). Eppure, questa Legge perfetta stabilisce che una ragazza vergine che è stata violentata sia unita in matrimonio al suo stupratore. Ai nostri occhi di lettori moderni e sensibili ai temi legati ai diritti delle donne e al dramma delle molestie sessuali, l’idea appare a dir poco ripugnante.