Davvero il rapporto tra l’Ebraismo e la cultura greca si può ridurre soltanto a una violenta contrapposizione? La questione diviene interessante se esaminiamo la storia del primo incontro tra le due civiltà.

Davvero il rapporto tra l’Ebraismo e la cultura greca si può ridurre soltanto a una violenta contrapposizione? La questione diviene interessante se esaminiamo la storia del primo incontro tra le due civiltà.
Come tutte le grandi storie che da millenni appassionano l’umanità, anche l’Esodo porta con sé molti falsi miti, idee errate e nozioni fuorvianti che nel corso del tempo gli sono stati associati a causa di interpretazioni scorrette o imprecise del testo della Torah.
I dettagli del rito del Korban Pesach (sacrificio della Pasqua) compiuto in Egitto sono piuttosto noti, ma non altrettanto compresi nei loro aspetti cruenti e misteriosi.
La Bibbia parla di Rosh HaShanah, o meglio del “giorno del clamore” (Yom Teruah), in maniera decisamente enigmatica, senza rivelarne esplicitamente l’origine o il significato, e senza dirci neppure ciò che la festa celebra o commemora.
È possibile che, dal punto di vista strettamente biblico, una festività importante come Shavuot abbia soltanto un significato agricolo? E da dove nasce l’idea della “festa del Dono della Torah”, divenuta da millenni predominante?
L’idea che Hanukkah sia nata come celebrazione del famoso “miracolo dell’olio” presenta alcune difficoltà e non appare coerente con quanto riportato in altre fonti. Qual è dunque il vero significato di questa festa?