Chi è l’autore del Libro del Deuteronomio? E più in generale, quando e da chi è stata composta la raccolta di testi che oggi chiamiamo Torah o “Pentateuco”? Affronteremo la questione mettendo alla prova le più accreditate teorie accademiche.

Chi è l’autore del Libro del Deuteronomio? E più in generale, quando e da chi è stata composta la raccolta di testi che oggi chiamiamo Torah o “Pentateuco”? Affronteremo la questione mettendo alla prova le più accreditate teorie accademiche.
Per quale motivo fu istituita la monarchia in Israele? In precedenza, abbiamo letto di come questa svolta era stata richiesta a gran voce dal popolo, contro il volere del profeta Shmuel, a causa del desiderio di emulare le nazioni vicine, rigettando così la sovranità di Dio.
Sarah, moglie di Abramo, subisce per due volte il dramma di essere presa in sposa forzatamente da un re straniero. I due racconti del “rapimento di Sarah”, molto simili fra loro, creano da sempre perplessità nei lettori. Qual è il senso di questa apparente “duplicazione”?
Benché sia noto con il nome di “Seconda Legge”, il Deuteronomio non è una semplice “ripetizione” dei precetti rivelati nei libri precedenti. Analizziamo il caso delle leggi sui servi ebrei e quello dei Dieci Comandamenti per capire la vera natura di questo libro.
La Torah è un testo unitario nato da un progetto coerente, oppure una raccolta di fonti diverse in contraddizione tra loro? Un confronto tra il racconto della Creazione e quello del Diluvio potrà condurci a scoprire un disegno coerente e armonioso su cui si sviluppa il Libro della Genesi.
In questo articolo vogliamo focalizzarci su un passo della Shirat Ha’azinu, la cui comprensione può risultare alquanto problematica: “Quando l’Altissimo diede alle nazioni la loro eredità, quando separò i figli degli uomini, Egli fissò i confini dei popoli, secondo il numero dei figli d’Israele” (Deuteronomio 32:8-9). Che cosa significa?