“Scintille di Torah” è la raccolta di brevi commenti alla parashàh che pubblichiamo ogni settimana sulla nostra pagina Facebook.

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Il singolare profeta e indovino Bilàm, convocato dal re di Moav per maledire Israele, non potendo però resistere al volere di Dio, si ritrova alla fine a pronunciare splendide benedizioni e profezie.
“Scintille di Torah” è la raccolta di brevi commenti alla parashàh (porzione settimanale di Torah/Pentateuco secondo il ciclo di lettura annuale ebraico) che pubblichiamo ogni settimana sulla
L’ultima impresa che Moshè è chiamato a compiere ora che la sua vita volge al termine è la guerra contro i Midianiti, colpevoli di aver aver tentato di annientare il popolo d’Israele cominciando dalle sue basi spirituali, pur non essendo stati in alcun modo minacciati dalla marcia degli Ebrei verso la terra promessa.
La repulsione biblica verso ogni rappresentazione idolatrica di “tutto ciò che è lassù nel cielo e di tutto ciò che è quaggiù sulla terra” (Esodo 20:4) rischia di perdere il suo vigore a causa di un racconto in cui Dio stesso comanda a Moshè di scolpire l’immagine di una creatura e di innalzarla, proprio come un totem, affinché tutto il popolo possa vederla.
Se tutto il popolo d’Israele è un “regno di sacerdoti e una nazione santa” (Esodo 19:6), perché mai dovrebbe esistere al suo interno una classe sacerdotale detentrice della santità? Korach si presenta quindi come un rivoluzionario pronto a battersi per l’uguaglianza e la parità dei diritti nell’ambito religioso, avanzando una rivendicazione che rischia di attirare le simpatie di molti lettori moderni. Vediamo dunque di approfondire la questione e di comprendere il punto di vista della Torah su questo argomento.