La vicenda di Pinchas (Numeri 25), nel suo sviluppo finale, assume un carattere alquanto scabroso: pur avendo compiuto un atto sanguinario e avendo scavalcato ogni autorità e gerarchia all’interno del popolo, l’impavido Pinchas riceve l’approvazione divina e ottiene addirittura “il patto di un sacerdozio perpetuo”. Com’è possibile che una simile azione sia non solo giustificata, ma anche esaltata?
