Non potevamo concludere la nostra analisi del libro di Daniele senza occuparci della famosa profezia delle “settanta settimane”, fonte di molte teorie e dibattiti millenari.

Non potevamo concludere la nostra analisi del libro di Daniele senza occuparci della famosa profezia delle “settanta settimane”, fonte di molte teorie e dibattiti millenari.
Il saggio Daniel vede nel suo sogno quattro creature terrificanti comparire l’una dopo l’altra. Tra queste, particolare rilievo è attribuito alla quarta bestia, allegoria di un impero potentissimo da cui sorgerà un persecutore blasfemo.
Le visioni allegoriche dei capitoli 7 e 8 ripropongono lo stesso schema già presente nella visione della statua: una successione di regni sempre più potenti a cui fa seguito un intervento divino che porta la giustizia sulla terra.
Dopo aver introdotto i principali temi e le caratteristiche distintive del Libro di Daniele, in questa terza parte entreremo nel vivo dell’analisi addentrandoci nei misteri del testo e nel suo linguaggio allegorico.
Isaia 7:14 è uno degli esempi più strabilianti di come un passo biblico tutto sommato lineare, non oscuro, senza nulla di controverso, possa trasformarsi in una fonte inesauribile di dibattiti, polemiche religiose e fraintendimenti.
Il singolare profeta e indovino Bilàm, convocato dal re di Moav per maledire Israele, non potendo però resistere al volere di Dio, si ritrova alla fine a pronunciare splendide benedizioni e profezie.