Non potevamo concludere la nostra analisi del libro di Daniele senza occuparci della famosa profezia delle “settanta settimane”, fonte di molte teorie e dibattiti millenari.

Non potevamo concludere la nostra analisi del libro di Daniele senza occuparci della famosa profezia delle “settanta settimane”, fonte di molte teorie e dibattiti millenari.
Una delle profezie più conosciute del libro di Zaccaria è quella che riguarda un evento futuro che capovolgerà per il meglio le sorti di Israele, permettendo al popolo di ricevere grazia e purificazione da parte di Dio.
Fin dai primi secoli della sua storia, la Chiesa ha sempre chiamato in causa la distruzione del Tempio di Gerusalemme come una prova del fatto che il popolo della “vecchia alleanza” fosse stato sostituito nei piani di Dio da un nuovo popolo.
Isaia 7:14 è uno degli esempi più strabilianti di come un passo biblico tutto sommato lineare, non oscuro, senza nulla di controverso, possa trasformarsi in una fonte inesauribile di dibattiti, polemiche religiose e fraintendimenti.
Da dove nasce l’idea secondo cui il Messia entrerà a Gerusalemme in sella a un asino? E che significato ha? La scena è in realtà solo uno dei tanti elementi di un brano profetico contenuto nel capitolo 9 del libro di Zaccaria che ci apprestiamo ora a esaminare.
Il capitolo 2 del libro dei Tehillim (Salmi) è un inno regale che esalta la supremazia di Dio sui piani malevoli dei potenti della terra.