“E avvenne, dopo queste cose, che la Divinità mise alla prova Avraham” (Genesi 22:1). Da questo verso, che introduce il racconto della Akedat Yitzchak (il “sacrificio” di Isacco), i Saggi d’Israele fanno derivare un dialogo ultraterreno che fa luce sulle motivazioni della traumatizzante richiesta divina rivolta ad Avraham di sacrificare il suo amato figlio. Con questa nuova lezione andremo alla ricerca di un elemento in più per capire l’affascinante universo dell’esegesi dei Maestri.
Non ci avevo mai pensato, il collegamento indubbiamente si rifà al racconto di Bil’àm nella parashà di Balàk, precisamente da Bemidbar 22,22 in poi. Grazie per le ottime riflessioni, attendo la chiusura del racconto per porre delle domande se non vi troverò risposte.
שנה טובה
Concordo in pieno con Mattia. Non so perché, ma noto anche delle assonanze con Ya’aqov, il fiume Yabbok, la lotta con l’angelo e il suo figlio prediletto Yosef.
Abramo/Avraham, tentato da satana sotto forma di vecchio non è altro che l’istinto cattivo/male (yetzer harà) di Abramo stesso e l’acqua che gli sale alla gola, rappresenta forse la forte difficoltà (e immagino lo stress) che incontra nell’affrontare la prova e gli ostacoli a cui viene continuamente sottoposto da parte di satana, con il benestare di Dio, ma che il patriarca, malgrado tutto, supera gridando e fidandosi di HaShem. A me viene in mente anche la tentazione nel giardino di Eden dove Chawwah/Eva viene tentata da parte del serpente sempre sotto forma di satana/istinto cattivo ma che invece non supera e non la combatte come fà Abramo ubbidendo come Dio gli aveva chiesto.
Anche se rispetto Eva, mi chiedo come ha fatto Abramo a rimanere fermo e superare la prova, combattendo i suoi conflitti interiori, le varie opposizioni,gli ostacoli e i contrasti, che gli si presentano e che emergono anche leggendo il testo biblico, in cui da un lato viene promesso che Isacco sarà il suo unico erede e dall’altro gli si chiede di sacrificare questo stesso figlio. Come avrà fatto?Non è facile….
Antonella sempre interessata al giardino dell eden e sempre molta brava a fare i collegamenti.
Isacco era un dono di Dio e se da Dio proveniva a Dio non poteva essere rifiutato. Ma solo dopo divenne figlio suo perché tutto ciò cui a Dio siamo disposti a dare Dio ce lo ridona totalmente. Eva invece fu spinto dal desiderio, non dal sentimento, ma Dio solo amore, dono gratuito,e basta solo dire grazie a Dio e null’altro desiderare per se.