Il capitolo 117 del libro dei Salmi spicca in tutta la Bibbia ebraica per la sua brevità. Eppure, anche in pochissime parole è possibile racchiudere una grande ricchezza di significati.

Il capitolo 117 del libro dei Salmi spicca in tutta la Bibbia ebraica per la sua brevità. Eppure, anche in pochissime parole è possibile racchiudere una grande ricchezza di significati.
Non potevamo concludere la nostra analisi del libro di Daniele senza occuparci della famosa profezia delle “settanta settimane”, fonte di molte teorie e dibattiti millenari.
Il saggio Daniel vede nel suo sogno quattro creature terrificanti comparire l’una dopo l’altra. Tra queste, particolare rilievo è attribuito alla quarta bestia, allegoria di un impero potentissimo da cui sorgerà un persecutore blasfemo.
Il Libro delle Lamentazioni (Eichah) non è una cronaca né una semplice testimonianza diretta di fatti storici: è un testo religioso che vuole fornire una risposta teologica alla grave catastrofe della rovina di Gerusalemme.
Le visioni allegoriche dei capitoli 7 e 8 ripropongono lo stesso schema già presente nella visione della statua: una successione di regni sempre più potenti a cui fa seguito un intervento divino che porta la giustizia sulla terra.
Dopo aver introdotto i principali temi e le caratteristiche distintive del Libro di Daniele, in questa terza parte entreremo nel vivo dell’analisi addentrandoci nei misteri del testo e nel suo linguaggio allegorico.