“Scintille di Torah” è la raccolta di brevi commenti alla parashàh che pubblichiamo ogni settimana sulla nostra pagina Facebook.
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“Scintille di Torah” è la raccolta di brevi commenti alla parashàh (porzione settimanale di Torah/Pentateuco secondo il ciclo di lettura annuale ebraico) che pubblichiamo ogni settimana sulla
All’interno della Torah troviamo due brani differenti che riportano un elenco di maledizioni che Dio minaccia di scagliare contro Israele nel caso in cui il popolo rifiuti ostinatamente di osservare i Comandamenti. Il primo si trova al capitolo 26 del Levitico, mentre il secondo, molto più esteso e dettagliato, compare al capitolo 28 del Deuteronomio.
“La Torah di HaShem è perfetta, ristora l’anima”, dichiara il re David (Salmi 19:7). Eppure, questa Legge perfetta stabilisce che una ragazza vergine che è stata violentata sia unita in matrimonio al suo stupratore. Ai nostri occhi di lettori moderni e sensibili ai temi legati ai diritti delle donne e al dramma delle molestie sessuali, l’idea appare a dir poco ripugnante.
il cantico di Ha’azinu (Deuteronomio 32) riassume la storia di Israele senza menzionare eventi fondamentali come l’Esodo e la Rivelazione della Torah, tralasciando anche il Patto stabilito con i patriarchi. Il testo ci presenta invece l’incontro tra Dio e Israele come qualcosa di fortuito, affermando che il Creatore “trovò [il suo popolo] in una terra deserta e vuota”. Non era stato forse Dio stesso a condurre gli Israeliti nel deserto? Com’è possibile che questi versi ignorino tutto ciò?
Benché sia noto con il nome di “Seconda Legge”, il Deuteronomio non è una semplice “ripetizione” dei precetti rivelati nei libri precedenti. Analizziamo il caso delle leggi sui servi ebrei e quello dei Dieci Comandamenti per capire la vera natura di questo libro.